DOMENICA DI PASQUA - Rito de "S' Incontru" (L' Incontro)

La Domenica di Pasqua, alle ore 10.30 parte la processione con il simulacro di Gesù Risorto dalla Chiesa della B.V. Assunta.
Contemporaneamente, dalla Chiesa di S. Ignazio da Laconi parte la processione con il simulacro della Vergine.
Il piazza Matteotti, alle ore 11.00 ha luogo "S' Incontru", durante il quale avviene l'incontro tra Gesù Risorto e Maria. Al momento del ricongiungimento tra Madre e Figlio "sa priorissa" (la prioressa) toglie il manto nero alla Madonna e fa volare due colombe tenute sino ad allora ai suoi piedi.
Riprende quindi la processione, con le due statue, salutata dal festoso scampanio e dai colpi di fucile dei numerosi cacciatori del paese.
Itinerario: Corso Repubblica, via Gramsci, via F. Meloni, via E. d' Arborea, via Roma, via XXV Aprile, Corso Repubblica, via S. Barbara, Chiesa della B.V. Assunta.
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"Sa benedizioni de is domus" (La benedizione delle case) - La settimana successiva alla Pasqua, il sacerdote dà inizio alla rituale benedizione delle case, accompagnato dai chierichetti che tengono sottobraccio "su scarteddu de is ous", un cestino in cui mettono le uova che, tradizionalmente, si regalano al sacerdote.
.- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di notizie tratte dal web..
."S' Incontru" nella testimonianza di Roberto Soru
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Il giorno di Pasqua è il centro di tutto l' anno liturgico, è il centro e il senso della nostra fede. S. Paolo dice che se Cristo non fosse Risorto, la nostra fede sarebbe vana e noi saremmo dei folli.
Come riti della Settimana Santa Domusnovese, la mattina di Pasqua avviene l' Incontro o meglio "S' Incontru", tra Gesù Risorto e la Madonna.
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Questo avvenimento non è raccontato da nessuno dei Vangeli Canonici e, se non sbaglio, neanche dai Vangeli Apocrifi.
Sul fatto che non sia raccontato, una delle motivazioni potrebbe proprio essere il fatto che si sia voluto dare importanza a quelle testimonianze "non di parte, non scontate".
La pietà popolare ha voluto invece dare importanza a questo momento.
Lo stesso Papa Giovanni Paolo II trattò l'argomento dell' apparizione di Gesù Risorto a Sua Madre, dicendo che la prima persona che vide il Risorto fu per privilegio proprio Maria Sua Madre.
Il fatto che "S' Incontru" avvenga alle 10.30/11.00 del mattino è un fatto di comodità e di tradizione.
Facendo un po' di cronistoria sulla tradizione Domusnovese, molto simile se non uguale a tanti paesi e città della Sardegna, posso dire che come per altre tradizioni, quella de "S' Incontru", pur non essendo mai scomparsa, ha subìto delle modifiche o per essere più precisi, delle varie "Protagoniste" … mi riferisco alle diverse statue che sono state utilizzate dal 1957 fino a oggi.
Fino all’arrivo di don Milia (se non sbaglio) come Vice Parroco (non ho voluto fare il suo nome nel capitolo del “Venerdì delle Palme”, ma ora, senza rancore e per memoria storica, ho deciso di citarlo), dopo la Veglia Pasquale, la statua di Gesù Risorto veniva portata nella Chiesa di S. Barbara o, negli anni in cui questa non era agibile, a casa di Ziu Cicchinu (mistero rimane su come potesse essere portata dentro casa di "Ziu Cicchinu"), mentre nella Chiesa dell'Assunta veniva esposta la Madonna Addolorata che, preparata prima, aveva sotto il manto nero del lutto, l' abito a festa.
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Don Milia mostrò qualche perplessità sul fatto che, dopo la Veglia Pasquale, in chiesa dovesse essere portata la Madonna a lutto; da qui si modificò il cerimoniale, per cui la Madonna Addolorata per l'Incontro partì da S. Barbara, e comunque non dalla Chiesa Parrocchiale dell' Assunta, e il Gesù Risorto dalla Chiesa dell' Assunta.
L' usanza di far partire la Madonna dalla Chiesa di S. Barbara mutò con la nascita della Parrocchia di S. Ignazio; infatti nei primi anni '80, la Madonna venne preparata a S. Ignazio per "S' Incontru".
In una foto antica di inizio '900, si nota come la Statua della Resurrezione è ferma sul lato sinistro rispetto alla piazza Matteotti (in arrivo quindi da S. Barbara) e la Madonna a terra nel lato opposto, mentre Le viene tolto il manto a lutto.
Come sempre don Milia fu il fautore (o se vogliamo in modo scherzoso ... il "colpevole") di tutte le varie modifiche di cui ancora oggi un po' subiamo le conseguenze: la sostituzione della Madonna Addolorata.
Il 1957 fu l' ultimo anno in cui fu portata in processione l' antica statua della Madonna Addolorata.
Come la Statua di Gesù Risorto e il Gesù che si utilizza per il rito de "Su Scravamentu", anche la Madonna Addolorata veniva celata agli occhi dei fedeli durante tutto l'anno.
Dai racconti degli anziani e degli stessi Priori, la conservazione della Statua non avveniva come oggi, in modo quasi solenne, con il cambio dell' abito, ma veniva (e so che il termine è brutto) smontata.
La statua settecentesca, secondo la descrizione di chi l' ha vista e preparata per la Settimana Santa, aveva mani e testa in legno scolpito.
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Il busto era formato da uno schelettro rivestito. La parte che quindi veniva conservata era il busto; la parte sotto il busto era in canna, ed è per questa ragione che il vestito arrivava a nascondere i piedi ... che non c’erano.
Guardando la foto del 1947, scattata da mio padre proprio durante la prima Pasqua, al rientro in Sardegna dalla Sicilia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la statua sembra abbastanza più bassa di Gesù Risorto, mentre se si notano le fotografie degli ultimi anni prima della sostituzione, sembra alta quasi come la Resurrezione; sicuramente, poichè la parte bassa era formata da canne, si esagerava con le lunghezze; basti guardare nel sito della Confraternita le "foto antiche".
Come ho citato nel capitolo dedicato al "Venerdì delle Palme", venne ordinata una nuova statua, l' Addolorata ora "titolare" della Confraternita.
Essendo tutta in legno, scolpita, non fu più possibile "Vestire" la statua, per cui se la nuova immagine era consona per "Su Scravamentu", per "S' incontru" non lo era per la gioia che il momento doveva trasmettere, per cui sorse il problema di pensare ad una statua che potesse essere idonea a celebrare il momento dell' incrontro tra Gesù Risorto e la Madonna.
Nel paese vicino a Domusnovas, Musei, il parroco della Chiesa di S. Ignazio di Loyola, aveva in proprietà una statua della Beata Vergine Assunta, acquistata ad Ortisei dalla scuola di scultori di Ferdinando Prinotz, il quale era lo stesso scultore che realizzò la nuova Madonna Addolorata acquistata nel '57 a Domusnovas, autore inoltre della statua del Sacro Cuore di Gesù e della S. Barbara esposta nella capella di Bonaria.
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Problema risolto (in parte); il Sabato Santo si andò a prendere "in prestito" l'Assunta di Musei per "S' incontru".
Questo andò avanti fino al 1960, anno in cui don Mereu, l' allora parroco della B.V. Assunta, decise di acquistare la nuova statua dell' Assunta, sostituendo l' antica statua.
Contattò quindi l' ormai conosciutissimo Ferdinando Prinotz, che invio a Domusnovas la statua dell' Assunta, l' attuale "Titolare" della Parrocchia, che riprende le stesse fattezze della Madonna Assunta di Musei, anche se, secondo me, la nostra statua è più delicata.
Il viso della Madonna, rivolto al cielo nell' atto dell’ascensione, e le braccia aperte e rivolte verso l' alto, davano un gran senso di gioia.
Tuttavia, questa soluzione, come credo di aver parlato nei precedenti post, non soddisfò "Ziu Cicchinu" Mura.
La statua dell' Assunta per l' Incontro venne utilizzata fino alla Pasqua del 1989. Già negli anni precedenti, i Sigg. Gianni e Peppuccio manifestarono la volontà di reintrodurre l' usanza di avere la "Madonna Vestita".
Accade una cosa strana nell' estate del 1989. Nel mese di giugno si presentò in chiesa un "turista" che guardava in modo attendo diverse statue, tra cui il Sacro Cuore di Gesù che era esposto nell' altare, essendo appunto giugno il mese dedicato al Sacro Cuore.
Ad un certo punto (chi era presente può dirlo) il turista disse: "Queste statue le ho fatte io". Stupore di tutti fu scoprire che quella persona era proprio Ferdinando Prinotz. Don Giovanni parlò a lungo con lui, poi si scambiarono i numeri di telefono.
Arrivato l' autunno, Gianni e Peppuccio riparlarono con don Giovanni dell' idea di riprendere l' antica usanza.
Fu allora che don Giovanni, prese tutte le notizie tecniche dai Sigg. Mura, contattò il Prinotz che in poco tempo mandò a don Giovanni una foto tipo di altre statue, studiate per essere vestite. Il tipo di statua si chiama "manichino", perchè ha le articolazioni superiori mobili.
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Nel mese di gennaio 1990, Don Giovanni comunicò, durante le SS. Messe, che stava raccogliendo offerte per realizzare la nuova statua. Tra l' altro a metà gennaio, pur non avendo raccolto l' intera somma (se non sbaglio costò circa quattro milioni e mezzo di lire), don Giovanni ordinò la statua, che arrivò a Domusnovas verso metà marzo.
La statua venne benedetta il Giovedì Santo, prima della S. Messa "in Coena Domini".
Venne portata in processione per la prima volta quell'anno, sotto la pioggia, una pioggia insistente. Il manto a lutto le venne tolto sotto l' acqua e dopo l' Incontro si portarono subito le statue in chiesa.
Nel 1992, il Sig. Gianni decise di utilizzare la stessa statua anche per "Su Scravamentu", riprendendo (in parte) l' antica tradizione.
Attualmente, quindi, per "S' Incontru", la Madonna viene portata nella Chiesa di S. Ignazio il Sabato Santo mattina.
La mattina di Pasqua le signore del Rosario fanno il cambio degli abiti, mettendo l' abito a festa, il manto azzurro e quello a lutto che copre tutto.
Verso le ore 10.30/10.45 partono le due processioni; la Madonna da S. Ignazio, il Risorto dall' Assunta.
I Sigg.ri Mura coordinano l' Incontro; il Sig. Gianni con la Madonna e Peppuccio con il Risorto. Prima i due inchini da lontano, poi l' accellerata e, arrivati davanti all' ingresso di corso Repubblica, i tre inchini canonici che segnano quasi l' abbraccio tra Cristo e la Madonna. Dopo gli applausi, la Madonna viene adagiata per terra e la presidente del Rosario toglie il manto nero, e apre le braccia della statua.
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Risollevata a spalla, il sacerdote incensa le due statue e inizia la processione, seguendo il percorso che non è mai mutato: corso Repubblica, via Gramsci, via Fernando Meloni, via E. D' Arborea, via XXV Aprile, corso Repubblica, via S. Barbara, Chiesa dell' Assunta. Al rientro segue la S. Messa solenne.
Alla processione e alla S. Messa partecipano anche i due bambini che rappresentano S. Giovanni e Maria Maddalena e quattro bambini vestiti da guardie svizzere.
Le statue rimangono esposte, per tradizione, quindici giorni. Ho cercato in questi anni ci capire se in passato avvenisse "S' Inserru", cioè la processione inversa, il saluto o la separazione tra Gesù e Maria.
Qualcuno mi ha riferito di sì, oppure di ricordarsi di aver sentito dai nonni qualcosa … fatto sta che, in mancanza di prove certe, mi viene da pensare che non sia stata una tradizione di Domusnovas. Solitamente processioni come "S' Inserru", sono processioni che giustificano un traferimento delle statue. Ad esempio in quei paesi dove le statue sono conservate in Chiese Confraternali, o comunque Chiese non Parrocchiali, si rende necessario solennizzare lo spostamento.
Questo non sarebbe giustificabile a Domusnovas, dove le statue vengono conservate in luogo nascosto in parrocchia, celate ai fedeli che dovranno aspettare la Settimana Santa dell' anno successivo per poterle rivedere.
Nel momento in cui la Statua di Gesù Risorto e la Madonna, vengono conservate, terminano ufficialmente le Sacre Rapresentazioni della Settimana Santa e inizia subito la preparazione per l' anno successivo.
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- Testo tratto dal blog Il Mediano e foto a cura di Roberto Soru.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al carissimo amico Roberto Soru, vice Priore della Confraternita della Addolorata, per avermi fornito il materiale documentario che mi ha consentito di realizzare questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Domusnovas.